io ho pianto. si, ok, ho carenza di progesterone. però ho pianto per ben 2 volte!!! prima quando la statua di lenin è stat portata in giro sul cielo di berlino e poi alla fine, quando la mamma muore convinta che dall'ovest volevano tutti andare nell'est socialista.
Hello. This post is likeable, and your blog is very interesting, congratulations :-). I will add in my blogroll =). If possible gives a last there on my blog, it is about the OLED, I hope you enjoy. The address is http://oled-brasil.blogspot.com. A hug.
Non ho mai lasciato commenti su questo blog, che in realtà visito di rado. Oggi stavo mettendo a posto i segnalibri (nel gergo di firefox sono i preferiti) e ci ho cliccato. Non riesco a esimermi dal dire qualcosa. In Italia il comunismo non c'è mai stato, PER FORTUNA. L'uso (o meglio l'abuso) di questo termine dilaga, da una parte e dall'altra, molto spesso per una ignoranza di fondo di quello che il comunismo è stato nella storia umana (ma altre volte per pura mediocrità). Io qualche anno di regime me lo sono fatta, i miei genitori ci sono nati e cresciuti; credo di poter parlare con cognizione di causa. Il comunismo è una dittatura che non ha niente da invidiare al fascismo o al nazismo, e che nel mondo ha significato (e continua a significare) morte violenza intolleranza e prigionia per milioni di persone. Me compresa. Quando vedo la falce e il martello ho un tuffo al cuore, e non certo per un sentimento d'affetto. Inorridisco tanto quanto davanti a una svastica. Mi piacerebbe che in Italia si iniziasse a capire questo.
i comunisti del nostro paese, l'italia, sono stati riconosciuti dalla storia come combattenti per la libertà, sempre ! da Gramsci morto nelle carceri fasciste, ai partigiani, che ci hanno liberato dall'occupazione nazi-fascista, grazie a loro possiamo vivere in un paese 'libero' ...sempre sotto attacco dal revisionismo della nuova cultura televiv-populista
Ecco, immaginavo che qualcuno non avrebbe capito un cazzo di quello che ho scritto. Ma sinceramente non ho alcuna volta di ripetermi, credo di esser stata abbastanza chiara e chi è capace di leggere con obiettività ha capito. Gli altri, chissenefrega. Ciao Anonimo.
io non sono anonima e posso davvero rispondere al tuo commento. capisco quello che hai scritto e anzi sono stata molto contenta di aver avuto la possibilità di conoscere una realtà tanto diversa da quella vissuta da me e dai miei coetanei (ma anche nonni e genitori) qui, in Italia. Da noi comunismo non vuol dire quello che vuol dire per te. Non è dittatura, non è imposizione. E' un'altra Storia (è il caso di dirlo, con la lettera maiuscola). O forse era. Quindi si, lo rimpiango e sono triste per la fine della sinistra italiana e per tutto ciò che questo comporta. A partire dal delirio sicuritario per finire con l'apologia di regime (fascista, perchè noi quello abbiamo conosciuto).
ho riletto con più attenzione il tuo post. dici che noi per fortuna non abbiamo mai avuto il comunismo. io insisto, non abbiamo mai avuto la sua generazione in dittatura, ma il comunismo, seppur "all'acqua di rose" se così vogliamo definirlo l'abbiamo avuto. ed è quello che rimpiangiamo. solo una puntualizzazione.
Dottrina politica basata sull'abolizione della proprietà privata e sul controllo e pianificazione statale dell'economia.
questa è la definizione del dizionario di wikipedia. (sicuramente riduttiva)
poi è anche possibile non riuscire ad avere una visione globale e considerare "comunismo" solo il regime totalitario e dittatoriale di Tito. questa si, che sarebbe una visione frutto di "pura mediocrità" o di "ignoranza di base", che devo ammettere spaventa non poco.
il comandante Tito ha liberato quelle terre dall'occupazione nazista, è riuscito a costruire una nazione la Yugoslavia, a tenerla unita nonostante le differenze etniche, a mantenerla tra i paesi non allineati, non aderendo al patto di Varsavia, era una dittatura ? era 'comunismo' ? non credo, so però cosa ha rapprentato l'anticomunismo e la pulizia etnica in Yugoslavia negli anni '90
Urca, cosa ho scatenato. Ma evidentemente non mi sono spiegata bene. Lo so cosa vuol dire comunismo in Italia. Ma so perfettamente cosa voglia dire nel resto del mondo, non solo in quella che era la Yugoslavia, ma in Cina, Russia e compagnia bella. Miriam, hai ragione, condivido e non ho mai negato quello che dici tu: la mia era una semplice riflessione sulla TERMINOLOGIA adottata. Comunismo nel mondo vuol dire dittatura, comunismo in Italia vuol dire liberazione dalla dittuatura fascista. Quindi mi chiedo: è da considerare veramente comunismo, quello che ha avuto l'Italia? Visto che è stata l'unica eccezione. Tutto qui. Eleonora, non c'è bisogno di sciorinare nozioni wikipediane, so cos'è il comunismo teorico, Marx quasi ce lo imponevano a scuola (la prossima volta parlerò dell'ignoranza delle regole grammaticali dell'italiano nel giornalismo contemporaneo). Io parlavo del comunismo "pratico", quello storico. Anonimo, ti consiglio di informarti un po' meglio sulla pulizia etnica yugoslava del dopoguerra nei balcani e in Istria, arricchirà il tuo scarno bagaglio culturale.
Mi fa molto piacere che la sinistra italiana abbia tolto quell'orrenda falce e martello e l'abbia rimpiazzata con il pacifico arcobaleno. Ecco, forse mi sbagliavo, forse questo mi dimostra che l'Italia si sta staccando da tutti quei simboli che NEL MONDO e ripeto NEL MONDO rievocano periodi di guerra e terrore.
solo una replica per poter mettere davvero la parola fine a questa discussione che rischia altrimenti di rigirare sulle stesse argomentazioni. comunismo in italia vuol dire qualcosa, nel resto del mondo qualcos'altro. e fin qui ci siamo. si può chiamare slittamento semantico se volete ma così è. per questo in italia se io definisco comunista qualcuno non lo sto offendendo. non vuol dire che io lo stia definendo stalinista. eleonora riporta (non sciorina, riporta) una definizione che vuole ampliare la nozione di comunismo, quella a cui chi si definisce tale qui, in italia, può trovare affine alle sue idee. non stiamo parlando di dittatura del proletariato o di piani quinquennali nè tantomeno di gulag. non voglio entrare nelle discussioni storiche e storiografiche sui balcani perchè non ne ho le competenze. io sono competente sul mio paese e sulla sua storia, su quello che ho vissuto io sulla mia pelle. per noi falce e martello vuol dire contadino e operaio. niente di più. e a tutti quelli che si definiscono comunisti e di sinistra sapere che ora contadini e operai si ritrovano nella lega nord, nella rabbia contro il più povero e lo straniero, fa male. da questo nasce il post che ha scatenato tutto questo. bene, mi fa sempre piacere quando nasce una discussione che scalda gli animi.
mi sento quasi intimidito da tutte queste parole. condivido molto quello che dice miriam. può sembrare una contraddizione in termini ma il comunismo italiano si è sempre distinto per essere costellato da una lunga serie di individualità che ne hanno marcato il percorso. io sono troppo giovane per non sentirmi ridicolo nell'inneggiare al partigiano tizio o sloganneggiare sulla resistenza (faccio presente che questo genere di motteggio "da stadio" costituisce la classica forma di annullamento di coscienza e cancellazione dei contenuti, tipico delle menti deboli e di tutte le dittature, indipendentemente dal colore). questi sono elementi civili che appartengono, per fortuna, alla mia coscienza e non mi permetterei di insultarli in questo modo. il comunismo a cui penso è quello dell'escluso pasolini, dei dissidenti del collettivo il manifesto, dei movimenti di "un altro mondo è possibile"... tutte cose molto italiane, forse, ma non solo. io, manuela, non provo neanche a dire qualcosa sulle esperienze personali che hai testimoniato, ma ti chiedo tu, oggi, come la chiameresti una idea politica che si basa sull'evidenza che sia odiosa una disparità tra gli esseri umani che arrivi fino al "mors tua vita mea", che pretende prima di ogni cosa un patto sociale basato sull'equità? il resto di cui si è parlato (corbellerie anonime a parte, che lasciano il tempo che trovano) credo possa essere annoverato nella pura dissertazione storica, necessaria ma non sufficiente a definire quello che su questo blog si è chiamato comunismo (in maniera scanzonata come solo chi conosce il comunismo all'italiana può fare), quindi forse per questo anche il tuo punto di vista è apparso nel primo commento un po' "precotto" (lo dico senza alcun intento denigratorio). a proposito... buon primo maggio a tutti.
19 commenti:
io voglio credere che non sia un'addio ma solo un'arrivederci!!
perciò arrivederci comunismo torna presto!!ci mancherai!!
p.s: molto molto dispiaciuta di non poter prendere parte alle celebrazioni casalinghe!
Un saluto è doveroso...
io ho pianto. si, ok, ho carenza di progesterone. però ho pianto per ben 2 volte!!! prima quando la statua di lenin è stat portata in giro sul cielo di berlino e poi alla fine, quando la mamma muore convinta che dall'ovest volevano tutti andare nell'est socialista.
Hello. This post is likeable, and your blog is very interesting, congratulations :-). I will add in my blogroll =). If possible gives a last there on my blog, it is about the OLED, I hope you enjoy. The address is http://oled-brasil.blogspot.com. A hug.
ma no...non è un addio...non può esserlo!!! (avremo 28 anni quando tornerà la sinistra...è terribile!)
Oddio e io ne avrò 30...
Non ho mai lasciato commenti su questo blog, che in realtà visito di rado. Oggi stavo mettendo a posto i segnalibri (nel gergo di firefox sono i preferiti) e ci ho cliccato. Non riesco a esimermi dal dire qualcosa. In Italia il comunismo non c'è mai stato, PER FORTUNA. L'uso (o meglio l'abuso) di questo termine dilaga, da una parte e dall'altra, molto spesso per una ignoranza di fondo di quello che il comunismo è stato nella storia umana (ma altre volte per pura mediocrità).
Io qualche anno di regime me lo sono fatta, i miei genitori ci sono nati e cresciuti; credo di poter parlare con cognizione di causa. Il comunismo è una dittatura che non ha niente da invidiare al fascismo o al nazismo, e che nel mondo ha significato (e continua a significare) morte violenza intolleranza e prigionia per milioni di persone. Me compresa. Quando vedo la falce e il martello ho un tuffo al cuore, e non certo per un sentimento d'affetto. Inorridisco tanto quanto davanti a una svastica.
Mi piacerebbe che in Italia si iniziasse a capire questo.
i comunisti del nostro paese, l'italia, sono stati riconosciuti dalla storia come combattenti per la libertà, sempre ! da Gramsci morto nelle carceri fasciste, ai partigiani, che ci hanno liberato dall'occupazione nazi-fascista, grazie a loro possiamo vivere in un paese 'libero' ...sempre sotto attacco dal revisionismo della nuova cultura televiv-populista
ONORE A ENNIO SARDELLI , PARTIGIANO 'FUOCO'
Ecco, immaginavo che qualcuno non avrebbe capito un cazzo di quello che ho scritto. Ma sinceramente non ho alcuna volta di ripetermi, credo di esser stata abbastanza chiara e chi è capace di leggere con obiettività ha capito. Gli altri, chissenefrega. Ciao Anonimo.
P.s. Forse è il caso, per chi non mi conosce, di specificare che io sono nata in quella che all'epoca si chiamava Yugoslavia.
io non sono anonima e posso davvero rispondere al tuo commento. capisco quello che hai scritto e anzi sono stata molto contenta di aver avuto la possibilità di conoscere una realtà tanto diversa da quella vissuta da me e dai miei coetanei (ma anche nonni e genitori) qui, in Italia. Da noi comunismo non vuol dire quello che vuol dire per te. Non è dittatura, non è imposizione. E' un'altra Storia (è il caso di dirlo, con la lettera maiuscola). O forse era. Quindi si, lo rimpiango e sono triste per la fine della sinistra italiana e per tutto ciò che questo comporta. A partire dal delirio sicuritario per finire con l'apologia di regime (fascista, perchè noi quello abbiamo conosciuto).
ho riletto con più attenzione il tuo post. dici che noi per fortuna non abbiamo mai avuto il comunismo. io insisto, non abbiamo mai avuto la sua generazione in dittatura, ma il comunismo, seppur "all'acqua di rose" se così vogliamo definirlo l'abbiamo avuto. ed è quello che rimpiangiamo. solo una puntualizzazione.
Dottrina politica basata sull'abolizione della proprietà privata e sul controllo e pianificazione statale dell'economia.
questa è la definizione del dizionario di wikipedia. (sicuramente riduttiva)
poi è anche possibile non riuscire ad avere una visione globale e considerare "comunismo" solo il regime totalitario e dittatoriale di Tito. questa si, che sarebbe una visione frutto di "pura mediocrità" o di "ignoranza di base", che devo ammettere spaventa non poco.
il comandante Tito ha liberato quelle terre dall'occupazione nazista, è riuscito a costruire una nazione la Yugoslavia, a tenerla unita nonostante le differenze etniche, a mantenerla tra i paesi non allineati, non aderendo al patto di Varsavia, era una dittatura ? era 'comunismo' ? non credo, so però cosa ha rapprentato l'anticomunismo e la pulizia etnica in Yugoslavia negli anni '90
Urca, cosa ho scatenato. Ma evidentemente non mi sono spiegata bene. Lo so cosa vuol dire comunismo in Italia. Ma so perfettamente cosa voglia dire nel resto del mondo, non solo in quella che era la Yugoslavia, ma in Cina, Russia e compagnia bella. Miriam, hai ragione, condivido e non ho mai negato quello che dici tu: la mia era una semplice riflessione sulla TERMINOLOGIA adottata. Comunismo nel mondo vuol dire dittatura, comunismo in Italia vuol dire liberazione dalla dittuatura fascista. Quindi mi chiedo: è da considerare veramente comunismo, quello che ha avuto l'Italia? Visto che è stata l'unica eccezione. Tutto qui. Eleonora, non c'è bisogno di sciorinare nozioni wikipediane, so cos'è il comunismo teorico, Marx quasi ce lo imponevano a scuola (la prossima volta parlerò dell'ignoranza delle regole grammaticali dell'italiano nel giornalismo contemporaneo). Io parlavo del comunismo "pratico", quello storico. Anonimo, ti consiglio di informarti un po' meglio sulla pulizia etnica yugoslava del dopoguerra nei balcani e in Istria, arricchirà il tuo scarno bagaglio culturale.
Mi fa molto piacere che la sinistra italiana abbia tolto quell'orrenda falce e martello e l'abbia rimpiazzata con il pacifico arcobaleno. Ecco, forse mi sbagliavo, forse questo mi dimostra che l'Italia si sta staccando da tutti quei simboli che NEL MONDO e ripeto NEL MONDO rievocano periodi di guerra e terrore.
FINEEEEEEEE
solo una replica per poter mettere davvero la parola fine a questa discussione che rischia altrimenti di rigirare sulle stesse argomentazioni. comunismo in italia vuol dire qualcosa, nel resto del mondo qualcos'altro. e fin qui ci siamo. si può chiamare slittamento semantico se volete ma così è. per questo in italia se io definisco comunista qualcuno non lo sto offendendo. non vuol dire che io lo stia definendo stalinista. eleonora riporta (non sciorina, riporta) una definizione che vuole ampliare la nozione di comunismo, quella a cui chi si definisce tale qui, in italia, può trovare affine alle sue idee. non stiamo parlando di dittatura del proletariato o di piani quinquennali nè tantomeno di gulag. non voglio entrare nelle discussioni storiche e storiografiche sui balcani perchè non ne ho le competenze. io sono competente sul mio paese e sulla sua storia, su quello che ho vissuto io sulla mia pelle. per noi falce e martello vuol dire contadino e operaio. niente di più. e a tutti quelli che si definiscono comunisti e di sinistra sapere che ora contadini e operai si ritrovano nella lega nord, nella rabbia contro il più povero e lo straniero, fa male. da questo nasce il post che ha scatenato tutto questo. bene, mi fa sempre piacere quando nasce una discussione che scalda gli animi.
mi sento quasi intimidito da tutte queste parole.
condivido molto quello che dice miriam. può sembrare una contraddizione in termini ma il comunismo italiano si è sempre distinto per essere costellato da una lunga serie di individualità che ne hanno marcato il percorso. io sono troppo giovane per non sentirmi ridicolo nell'inneggiare al partigiano tizio o sloganneggiare sulla resistenza (faccio presente che questo genere di motteggio "da stadio" costituisce la classica forma di annullamento di coscienza e cancellazione dei contenuti, tipico delle menti deboli e di tutte le dittature, indipendentemente dal colore). questi sono elementi civili che appartengono, per fortuna, alla mia coscienza e non mi permetterei di insultarli in questo modo.
il comunismo a cui penso è quello dell'escluso pasolini, dei dissidenti del collettivo il manifesto, dei movimenti di "un altro mondo è possibile"... tutte cose molto italiane, forse, ma non solo.
io, manuela, non provo neanche a dire qualcosa sulle esperienze personali che hai testimoniato, ma ti chiedo tu, oggi, come la chiameresti una idea politica che si basa sull'evidenza che sia odiosa una disparità tra gli esseri umani che arrivi fino al "mors tua vita mea", che pretende prima di ogni cosa un patto sociale basato sull'equità? il resto di cui si è parlato (corbellerie anonime a parte, che lasciano il tempo che trovano) credo possa essere annoverato nella pura dissertazione storica, necessaria ma non sufficiente a definire quello che su questo blog si è chiamato comunismo (in maniera scanzonata come solo chi conosce il comunismo all'italiana può fare), quindi forse per questo anche il tuo punto di vista è apparso nel primo commento un po' "precotto" (lo dico senza alcun intento denigratorio).
a proposito... buon primo maggio a tutti.
mi aspettavo questo commento...grazie luì...
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